Home Page

Enrico Barsanti

LA PREVISIONE
DEI
TERREMOTI

Capitolo IX


SCHEMI RIASSUNTIVI E CONCLUSIONE


Indice del Capitolo IX



TAPPE FONDAMENTALI DEL METODO

  1. I terremoti sono delle vibrazioni del suolo dovute alla rottura improvvisa delle rocce crostali.
  2. Essi avvengono per le spinte geologiche, quando l'accumulo di energia di deformazione non è più contenuto dall'elasticità delle rocce, così come una tavola di legno prima si piega e poi si spezza sotto un peso eccessivo.
  3. All'approssimarsi del momento di rottura, si determinano alcuni fenomeni fisici per la forte pressione e lo stiramento a cui sono sottoposte le masse rocciose, tra l'altro un'alterazione consistente del loro stato elettromagnetico.
  4. Tale alterazione genera in zona focale un campo magnetico che modifica localmente e temporaneamente quello generale terrestre.
  5. Il fenomeno, di tipo piezomagnetico, è simile a quello piezoelettrico di alcuni accendini a gas, dove la pressione di un minerale genera cariche elettromagnetiche.
  6. Per prevedere i terremoti in una certa zona, quindi, è possibile istituire un monitoraggio locale del campo geomagnetico.
  7. La previsione può avvenire in tempo utile, perché le variazioni legate a un sisma imminente (variazioni sismomagnetiche) si manifestano in modo consistente soltanto pochi giorni prima dei terremoti.
  8. La previsione, inoltre, può essere sicura perché le variazioni sismomagnetiche sono legate in modo necessario ai terremoti e si presentano con caratteristiche proprie che le distinguono dalle comuni variazioni geomagnetiche dovute ad attività umane o ad altre cause naturali. Ad esempio, a differenza delle anomalie crostali locali, che variano nello spazio e non nel tempo, e delle perturbazioni magnetiche, che variano nel tempo ma non nello spazio, esse si estendono su ampie zone della superficie terrestre circoscrivibili spazialmente e temporalmente.
  9. La previsione può essere completa perché le variazioni sismomagnetiche hanno caratteristiche tali che consentono di individuare la zona epicentrale e di determinare la magnitudo del sisma imminente.
  10. Le variazioni sismomagnetiche riguardano tutti gli elementi del campo geomagnetico, ma in modo particolare la sua direzione. Per isolarle e "leggerle" in modo adeguato, risolvendo i problemi di interpretazione dei dati, si dispongono (secondo certe figure) pochi appositi strumenti (variometri magnetici) nella zona da tenere sotto controllo e si considerano le configurazioni delle variazioni rilevate tramite essi, qualora i valori di soglia siano superati contemporaneamente in almeno due diverse parti della zona. In questo caso, la configurazione rilevata (informazione magnetica) è confrontata con le configurazioni già memorizzate e verificate tramite i terremoti avvenuti (informazione sismica). L'associazione è possibile dopo che una configurazione si è ripetuta (Regola della reiterazione) restando costanti i luoghi di rilevamento e i riferimenti con i terremoti già verificatisi (Regola della costanza dei rilevamenti e dei riferimenti). Il criterio di base è che ciascuna configurazione uguale corrisponde alla medesima zona focale o al medesimo disturbo, e che la grandezza di una configurazione valida è in relazione con la magnitudo del sisma imminente.

Torna all'Indice




CARATTERISTICHE SALIENTI DEL METODO

Le innovazioni salienti del metodo, anche in confronto a ciò che è stato fatto finora sulla previsione dei terremoti attraverso lo studio dei precursori geomagnetici, si possono riassumere nei seguenti punti:

  1. Le variazioni del campo magnetico terrestre legate a sismi imminenti (effetto sismomagnetico) sono distinte da quelle, spesso legate a fenomeni di dilatanza, dovute al più generale effetto tettonomagnetico; queste ultime sono molto deboli e hanno un'evoluzione lenta, per cui risultano non utili ai fini di una previsione deterministica dei terremoti.
  2. Le variazioni del campo geomagnetico sono misurate sulle variazioni di direzione del vettore campo, anziché sulle variazioni, meno significative e meno informative, dell'intensità totale.
  3. I magnetometri, comunemente usati nelle stazioni e negli osservatori magnetici, sono sostituiti qui da variometri magnetici appositamente progettati.
  4. Le unità di rilevamento, il cui numero, mai inferiore a quattro, dipende dalle caratteristiche della zona da tenere sotto controllo, consistono di due diversi variometri ciascuna e sono dislocate in maniera tale da consentire la massima esplorazione utile (con distanze di contiguità di circa 10 ÷ 20 km) per un rilevamento significativo dei dati.
  5. Il collegamento dei variometri con l'osservatorio (Unità Centrale di Elaborazione) viene effettuato tramite radio.
  6. Il monitoraggio e l'elaborazione delle informazioni avvengono costantemente e continuamente in modo del tutto automatico.
  7. I problemi derivanti dalla inconoscibilità dello sviluppo dello stato di stress in zona focale e quelli riguardanti le anomalie magnetiche corrispondenti alla diversa suscettività delle rocce vengono risolti con due specifiche regole: la "Regola della costanza dei rilevamenti e dei riferimenti" e la "Regola della reiterazione dei rilevamenti".
  8. La previsione, che normalmente oscilla da uno a dieci giorni di anticipo, è possibile in tempi utili in quanto i fenomeni sismomagnetici rilevabili hanno un'evoluzione molto rapida, che si origina a ridosso dell'evento sismico.
  9. L'individuazione della zona epicentrale del sisma imminente e la determinazione della sua magnitudo sono effettuate sulla base della "Informazione magnetica" e della "Informazione sismica", il cui rapporto costituisce il principio del modo di apprendimento della macchina.
  10. L'informazione magnetica è fornita dai variometri ed è resa significativa dalla loro disposizione geografica (Figure di disposizione). Il sistema permette di ridurre drasticamente il numero dei rilevatori rispetto a una fitta rete, da altri ipotizzata, e non richiede, per isolare l'effetto sismomagnetico, confronti e filtraggi mediante osservatori magnetici esterni.
  11. L'informazione sismica è fornita dagli osservatori sismici e riguarda i dati essenziali sui terremoti che avvengono nella zona sotto controllo e in quelle limitrofe.
  12. La chiave interpretativa dei rilevamenti risiede nella nozione di "Configurazione" e in quella di "Grandezza della configurazione". La prima corrisponde ai dati, riguardanti il verso della variazione di direzione, rilevati contemporaneamente da ciascun variometro secondo un ordine relativo all'ampiezza assoluta; la seconda corrisponde alla media delle ampiezze assolute delle variazioni rilevate.
  13. La sicurezza della previsione è possibile: a) sulla base dei rilevamenti contemporanei in un'intera zona, che permette di riconoscere i disturbi di origine antropica e molti disturbi dovuti a cause naturali, e b) sulla base delle configurazioni rilevate senza una corrispondente informazione sismica, che permette di distinguere in ogni caso tutti i disturbi, compresi quelli generalizzati, come le perturbazioni magnetiche.
  14. La zona epicentrale è individuata dalla configurazione rilevata in rapporto all'informazione sismica, secondo la "Regola della costanza dei rilevamenti e dei riferimenti".
  15. La magnitudo del sisma imminente è determinata dalla grandezza della configurazione rilevata in rapporto con le configurazioni già note e riguardanti la medesima zona focale.

Torna all'Indice




CONCLUSIONE

Il metodo esposto e la descrizione della struttura e del funzionamento della macchina sono frutto di un'esperienza personale che dura da alcuni anni. I risultati conseguiti, nonostante la limitatezza dei mezzi a disposizione, sono stati positivi ed univoci nel confermare la funzionalità dei principi teorici di riferimento e le potenzialità di previsione del "Sistema".
Una sperimentazione completa e su una scala territoriale adeguata, condotta per un periodo conveniente, potrà quindi consentire ulteriori sviluppi, perfezionamenti e un consolidamento nelle applicazioni pratiche. A questo scopo è, però, necessario il concorso di ulteriori risorse economiche, professionali e strutturali provenienti da istituzioni, pubbliche o private, o da altri soggetti interessati.

Torna all'Indice

Fine del Capitolo IX
© Copyright 1990-1997 by Enrico Barsanti



<<< | Indice generale | Homepage | >>>