Enrico Barsanti
AVVERTENZE:
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La vita è come una strada irta di ostacoli che non possiamo fare a meno di percorrere. Molti vanno alla cieca seguendo le indicazioni di qualcuno, solo pochi guardano gli ostacoli con i propri occhi. |
Le pubblicazioni, oggi in commercio, riguardanti la protezione contro le
radiazioni nucleari sono strettamente specifiche e rivolte solo al personale
addetto agli impianti dove esse si generano o dove si fa uso di materiale
radioattivo.
Non esistono, invece, pubblicazioni rivolte ai cittadini e alle popolazioni,
anche se gli incidenti, le cui conseguenze riguardano tutti, come una fuga
di materiali radioattivi da una centrale termonucleare, siano stati frequenti
in passato e siano tutt'altro che improbabili in futuro.
Nonostante siano trascorsi più di dieci anni dal grave incidente nella
centrale atomica di Cernobyl, la cui "nube radioattiva" ha per molti giorni
sconvolto mezzo mondo, e nonostante che in quella occasione gli organi competenti
per l'informazione abbiano dato prova di grande inaffidabilità e abbiano
contribuito a confondere le idee, con comunicati spesso incomprensibili e
contraddittori, ancora oggi non esiste una letteratura divulgativa che insegni
come si rilevino e si misurino le radiazioni, che informi su come valutare
di volta in volta i casi di pericolo e che dia indicazioni sui comportamenti
da adottare. Apposite pubblicazioni divulgative non solo dovrebbero addirittura
essere studiate obbligatoriamente, e con anticipo, dagli operatori delle
pubbliche amministrazioni e dai giornalisti, ma anche essere alla portata
di tutti. Se si dovesse compiere oggi un'indagine sulla conoscenza di questo
settore da parte di funzionari pubblici, Protezione Civile, giornalisti,
operatori sanitari, ecc., ci accorgeremmo della pressoché totale ignoranza
in materia da parte di tutti.
Durante l'emergenza per il disastro di Cernobyl, le radiazioni non hanno
colpito in egual modo tutte le zone. Forse singoli cittadini hanno buttato
via del buon latte non radioattivo e altri invece hanno bevuto acqua contaminata;
forse intere popolazioni di una certa zona hanno fatto altrettanto. Chissà
quanti, a causa degli avvertimenti generici dei mezzi d'informazione, non
si sono cibati di buona verdura e chissà quanti sono andati ad acquistare
acqua imbottigliata proveniente da zone lontane (e magari ancor più
contaminata)! Passata l'emergenza, chissà quanti prodotti contaminati,
sul momento vietati, potrebbero essere ritornati sulle nostre tavole in tempi
non sospetti, quando i controlli sanitari si erano allentati! Inoltre,
chissà quante volte ci sono state fughe di radioattività e
le popolazioni non se ne sono accorte, perché nessuno le ha avvertite!
Fatti del genere sono davvero successi, perché l'ignoranza è
tanta e gli interessi in gioco ancora di più. Per questo non possiamo
fidarci di nessuno, né degli esagitati che annunciano catastrofi,
né dei melensi di stato che dicono che tutto è sotto controllo.
Occorre fare da soli.
Chi avrà la pazienza di leggere questo scritto, e gli altri sullo stesso argomento che sono nel sito, potrà sapere:
Ma è possibile fare da noi, in casa nostra e nel nostro giardino,
misure esatte delle radiazioni?
È possibile stabilire da noi, con assoluta certezza, che il cibo che
stiamo per mangiare o per bere non sia contaminato?
La risposta è "Sì". Basta acquistare, o costruirsi, un economico
strumento e seguire le facili e semplici indicazioni fornite in questi scritti.
Ciò che sembra un compito arduo e risolvibile soltanto da personale
specializzato, con il contributo di costose e avanzate tecnologie di laboratorio,
è invece semplicissimo e alla portata di chiunque. Allora, cerchiamo
di fare da soli; ciò potrebbe salvarci la vita.
COSA SONO LE RADIAZIONI IONIZZANTI
Le radiazioni ionizzanti sono delle particelle e delle onde elettromagnetiche
dotate di potere altamente penetrante nella materia. Ciò permette
alle radiazioni di far saltare da un atomo all'altro gli elettroni che incontrano
nel loro percorso. In tal modo gli atomi, urtati dalle radiazioni, perdono
la loro neutralità (che consiste nell'avere un uguale numero di protoni
e di elettroni) e si caricano elettricamente, ionizzandosi.
La ionizzazione può causare negli organismi viventi fenomeni chimici
che portano a lesioni osservabili sia a livello cellulare che dell'organismo,
con conseguenti alterazioni funzionali e morfologiche, fino alla morte delle
cellule o alla loro radicale trasformazione. Si parla di danni somatici quando
le radiazioni danneggiano le strutture cellulari ed extracellulari e di danni
genetici quando provocano alterazioni nella costituzione dei geni. Per questo
le radiazioni ionizzanti sono molto nocive.
Nozioni da rinfrescare:
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Le radiazioni ionizzanti sono prodotte:
I raggi cosmici sono sempre naturali, invece le sostanze radioattive possono essere naturali o artificiali. I comuni raggi X che tutti conoscono, per l'uso che ne viene fatto nella diagnostica medica, sono artificiali, ma possono trovarsi anche in natura.
Una particolare sorgente di radiazioni ionizzanti è quella che deriva da un'esplosione nucleare.
NUCLIDI RADIOATTIVI
I nuclei atomici con numero di neutroni in difetto o in eccesso rispetto alle condizioni di stabilità, tendono a trasformarsi in nuclei di altri elementi (con numero atomico minore) o in isotopi dei nuclei di partenza (mantenendo lo stesso numero atomico). Ciò avviene emettendo particelle (raggi alfa e beta) e radiazioni elettromagnetiche (raggi gamma), entrambe dotate di potere penetrante e ionizzante. I raggi alfa, beta e gamma sono di natura tra loro diversa. In un campo elettrico, ad esempio, i raggi alfa e beta+ deflettono verso il negativo, i beta- verso il positivo e i gamma non deflettono (i raggi beta+ si chiamano anche positroni).
Attenzione:
Non va confuso il fenomeno che è all'origine della radioattività con quello della formazione degli ioni. Gli ioni di cui si è già parlato, infatti, sono dovuti all'urto delle radiazioni ionizzanti sugli elettroni degli atomi, col risultato che è il numero degli elettroni a variare rispetto al numero dei protoni. I nuclidi radioattivi, invece, sono una delle sorgenti di radiazioni ionizzanti e la loro instabilità non è elettrica, ma nucleare, avendo diverso il numero di neutroni rispetto a quello dei protoni. |
I nuclei instabili, prima di decadere a un livello energetico più
basso, rimangono nel loro stato di radioattività per un periodo di
tempo variabile da una frazione di secondo fino a molti milioni di anni,
secondo la loro specie atomica. Il fenomeno non è in alcun modo
influenzabile dall'esterno (variazioni di pressione, di temperatura, ecc.).
Le sostanze radioattive in natura sono una decina e sono costituite da nuclidi
di numero atomico maggiore di 82 (piombo) e minore o uguale a 92 (uranio).
Quelle artificiali sono invece molte di più, costituite da radioelementi
con numero atomico uguale o maggiore di 93 (transuranici) e da isotopi
artificiali di elementi stabili (radioisotopi).
Sostanze radioattive in natura sono ad esempio le seguenti:
Radio (Ra)
Uranio (U)
Torio (Th)
Attinio (Ac)
Polonio (Po)
Quelle artificiali sono, ad esempio, il plutonio (Pu) e i prodotti di fissione formati dal bombardamento neutronico di certi elementi pesanti in un reattore nucleare (radioelementi), nonché i radioisotopi prodotti dall'uomo.
A proposito delle radiazioni ionizzanti, bisogna notare che non esiste un nostro organo di senso in grado di percepirle. I nostri cinque sensi, attraverso i quali percepiamo il mondo esterno, non solo sono limitati nei loro rispettivi campi d'azione (ad esempio con la vista si vedono solo colori compresi tra il rosso e il violetto, con l'udito si odono suoni al massimo compresi tra 16 e 20000 Hz., ecc.), ma neppure bastano per "sentire" tutta la natura. Poiché non esiste un senso in grado di percepire le radiazioni ionizzanti, queste sono state scoperte con molto ritardo e occorre utilizzare appositi strumenti per accorgersi della loro presenza intorno a noi. |
RADIAZIONI COSMICHE
I raggi cosmici sono particelle di origine extraterrestre costituite prevalentemente da nuclei di idrogeno (protoni) e di altri atomi, sia leggeri (raggi alfa) che pesanti, ma anche da elettroni, positroni, neutrini e fotoni gamma. Provengono dalla Galassia e dallo spazio esterno, con una frequenza media (negli strati alti dell'atmosfera) di circa ventimila particelle al metro quadrato ogni minuto, e hanno un'energia elevatissima. Molte di queste particelle, chiamate raggi cosmici primari, si scontrano poi con gli atomi dell'atmosfera terrestre, generando altre particelle (raggi cosmici secondari) che sono protoni, neutroni, mesoni, fotoni, ecc., formanti sciami fotoni-elettroni caratteristici, dall'eccezionale potere penetrante. Per avere un'idea di quanto questi raggi siano penetranti, basti pensare che sono stati rilevati anche ad alcuni chilometri sotto la superficie terrestre.
Al livello del mare, si ha una media di una particella di raggi cosmici al minuto su una superficie di un centimetro quadrato.
TUBO A RAGGI CATODICI
I raggi X sono emessi dai metalli colpiti da raggi catodici. Questi si producono in speciali tubi a vuoto (tubi Coolidge) con degli elettrodi di metallo. Dal catodo riscaldato si sprigionano, per effetto termoionico, degli elettroni (raggi catodici) che vanno in direzione dell'anodo, con velocità direttamente proporzionale alla tensione fornita dalla sorgente. Lo scontro dei raggi catodici con l'anodo (metallo) genera i raggi X.
ESAME DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI
L'energia delle radiazioni ionizzanti è espressa in elettronvolt (eV). 1eV è l'energia acquistata da un elettrone quando attraversa una differenza di potenziale di 1V nel vuoto.
RAGGI ALFA
RAGGI BETA
RAGGI GAMMA
RAGGI X
RAGGI COSMICI
Anche i neutroni emessi nella disintegrazione degli atomi radioattivi e nella fissione producono indirettamente ionizzazione e causano l'emissione di radiazioni gamma di alta energia quando interagiscono con atomi di idrogeno. Poiché producono protoni ionizzanti e particelle beta quando interagiscono con la materia, possono far sì che alcuni elementi stabili diventino radioattivi.
Fine
© Copyright 1997 by Enrico Barsanti
Prima edizione su Internet: 11 settembre 1997